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Schacht, Hjalmar Horace Greely.

Finanziere e uomo politico tedesco. Laureatosi in Scienze economiche, fu segretario dell'Associazione per i trattati commerciali (1901-03) e assistente capo della banca di Dresda (1908-15); nel 1916 fu chiamato a dirigere la National Bank für Deutschland e, nel 1922, operò la fusione di quest'ultima con la Darmstädter Bank, assumendo la direzione del nuovo istituto di credito. Nominato dal Governo tedesco commissario per la moneta (1923) e successivamente presidente della Reichsbank (1923-30), ebbe una parte di primo piano nella riforma monetaria tedesca e nella regolamentazione delle riparazioni di guerra, nonché nella politica antinflazionistica della Repubblica di Weimar. Come politico, nel 1918 contribuì alla fondazione del Partito democratico tedesco (insieme a M. Weber e altri) dal quale, tuttavia, prese successivamente le distanze (1926), convinto che la linea politica adottata non fosse in grado si sopperire alle esigenze economiche tedesche. Si avvicinò, in seguito, ai gruppi economici e politici di destra e, in qualità di portavoce dell'alta finanza, favorì l'avvento di Hitler al potere, suggerendone la nomina a cancelliere. Nel 1933 assunse nuovamente la presidenza della Reichsbank, mentre l'anno seguente, nominato ministro delle Finanze e plenipotenziario generale per l'economia di guerra, promosse l'integrale controllo del mercato finanziario, operando l'equilibrio della bilancia commerciale tedesca, nonché bloccando i capitali stranieri in Germania. Dimessosi nel 1937, l'anno seguente fu destituito anche dalla presidenza della Reichsbank per essersi opposto al finanziamento delle nuove spese militari pretese da Hitler. Ciò nondimeno, continuò a far parte del consiglio privato del Führer, rimanendo uno dei suoi più affidabili consiglieri economici. Gravi sospetti caddero su di lui dopo l'attentato del 20 luglio 1944, organizzato da un gruppo di ufficiali cospiratori. Immediatamente arrestato, venne recluso in un campo di concentramento sino alla fine della guerra. Processato dal tribunale di Norimberga nel 1946, fu assolto e ritornò a dedicarsi agli studi di politica finanziaria. Successivamente, fu nuovamente processato da un tribunale minore e condannato a otto anni di carcere, ma ritornò definitivamente in libertà nel 1949. Ispiratore delle riforme tributaria e fiscale attuate in Germania nel 1948 dagli Alleati occidentali, ritornò a occupare una posizione di primo piano nella Repubblica Federale Tedesca. Dal 1953 al 1963 fu presidente di un grande istituto finanziario intitolato al suo nome e fornì consulenze a numerosi Governi. S. è autore di varie opere di politica finanziaria (Die Stabilisierung der Mark, 1927; Das Ende der Reparationen, 1931; Nationale Kreditwirtschaft, 1934; Mehr Geld, mehr Kapital, mehr Arbeit, 1950; Kreditpolitik und Exportfinanzierung von Morgen, 1956; Kapitalmarktpolitik, 1957; Schluss mit der Inflation, 1960; la raccolta di saggi sulle vicende del marco Magie des Geldes. Schwund oder Bestand der Mark, 1966; Die Politik der Deutschen Bundesbank, 1970), di un saggio di interesse storico, pubblicato nel 1948 con il titolo di Abrechnung mit Hitler, e del volumetto autobiografico 76 Jahre meins Lebens (1953) (Tingleff, Schleswig 1877 - Monaco 1970).